Riconosciuto come il primo maestro dell’architettura europea, Vitruvio può essere collocato alle origini di un sapere moderno, poiché a lui si deve il primo tentativo di elaborare una forma teorica dell’architettura, una definizione di quest’ultima come pratica intellettuale autonoma. Ma l’operazione che egli cercò di condurre era quanto mai ardua in un contesto come quello latino, che poneva l’architettura, in quanto sapere tecnico legato al lavoro manuale, al bando dalla cultura ufficiale. Così l’opera che molti secoli dopo sarebbe diventata l’archetipo della trattatistica moderna sull’architettura, da Leon Battista Alberti in poi, era destinata a non avere seguito all’interno della produzione letteraria antica; così come non avrebbe avuto successo il tentativo di Vitruvio di inserirsi a buon diritto nella cultura ufficiale dando prova di una preparazione letteraria e filosofica per lo più manualistica, che rappresenta per noi una testimonianza significativa dell’atmosfera culturale degli anni in cui fu composto il De architectura.